La cucina italiana è patrimonio UNESCO. Ecco cosa è successo e cosa significa.
La cucina italiana è patrimonio UNESCO. Ecco cosa è successo e cosa significa.
L’eccezione italiana: il primo riconoscimento alla cucina di un’intera nazione
L’Italia è diventata il primo Paese al mondo a ottenere il riconoscimento UNESCO per l’intera cucina nazionale. Vengono premiati e riconosciuti l’intero sistema culturale, sociale, agricolo, territoriale e simbolico della cucina italiana.
Un “unicum” assoluto nella storia dei patrimoni immateriali.
A noi piacciono le persone che osano, e che fanno le cose, e quindi ci piace segnalare le figure chiave di questo processo, da punto di vista ideativo e tecnico. Il dossier è avviato nel 2023, presentato a New York, parte da una proposta del 2020 di Maddalena Fossati Dondero, direttrice de la Cucina Italiana: candidare l’intera cucina patrimonio UNESCO. Al progetto si unisce il professore Pier Luigi Petrillo, un visionario con i piedi per terra professore sui temi UNESCO, presidente fino al 2022 dell’organo che riunisce gli esperti mondiali sul tem. A lui si deve il riconoscimento UNESCO per la dieta mediterranea. Il terzo pilastro di questa sfida fantastica è il governo. Il dossier è stato costruito grazie al lavoro congiunto di: Ministero dell’Agricoltura, Ministero della Cultura, Ministero degli Esteri, ed ancora Fondazione Casa Artusi, Accademia Italiana della Cucina, rivista La Cucina Italiana, università, antropologi, studiosi, associazioni, consorzi e comunità di territorio.
Noi come il Made in Sicily eravamo presenti alla presentazione di New York, e si percepiva già l’intenzione di u percorso serio. Abbiamo seguito in questi anni la candidatura e abbiamo chiaro come è stata promossa ed usata per dare corso ad una splendida narrativa sull’Italia.
Il Dossier ha convinto la commissione UNESCO perché la cucina italiana:
- è un modello culturale complesso, fatto di tradizione, trasmissione familiare e comunità;
- unisce biodiversità, stagionalità, filiera corta e ritualità del pasto;
- rappresenta un patrimonio vivo, quotidiano, condiviso;
- è un pilastro identitario per milioni di italiani, sia in patria che nella diaspora.
È una Cucina con la C maiuscola: non un insieme di ricette, ma un linguaggio.
La cucina italiana non è solo un patrimonio del passato. È un ecosistema culturale vivo che produce valore ogni giorno.
Le altre cucine riconosciute dall’UNESCO.
UNESCO è l’acronimo di United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization. Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura.
È l’agenzia dell’ONU che tutela:
- patrimonio culturale materiale (monumenti, città, paesaggi)
- patrimonio immateriale (tradizioni, lingue, rituali, cucine…)
- cultura, educazione, ricerca scientifica
E’ l’organismo mondiale che decide cosa vale la pena proteggere perché appartiene all’umanità intera.
Negli anni, l’organizzazione aveva già premiato diverse tradizioni gastronomiche nel mondo.
Ma nessuno di questi riconoscimenti riguardava un’intera cucina nazionale.
Ecco i principali precedenti:
- 🇫🇷 Francia – Il “repas gastronomique” (2010)
Riguarda il rito del pasto francese, il modo codificato di stare a tavola. - 🇯🇵 Giappone – Washoku (2013)
Incentrato sulle pratiche tradizionali dei pasti festivi e sul rapporto con la natura. - 🇲🇽 Messico – Cucina tradizionale messicana di Michoacán (2010)
Un modello rappresentativo, ma circoscritto a una regione. - 🇰🇷 Corea del Sud – Kimjang (2013)
Il rito della preparazione e condivisione del kimchi. - 🇲🇦 🇩🇿 🇹🇳 🇲🇷 Nord Africa – Cultura del couscous (2020)
Pratica condivisa tra più Paesi, non una cucina nazionale completa. - 🇬🇪 Georgia – Vinificazione in qvevri (2013)
Una tecnica produttiva specifica, non l’intero patrimonio gastronomico.
Un patrimonio che genera valore: culturale, sociale, economico
Il riconoscimento UNESCO è una leva potentissima.
Valore economico
La cucina italiana è già uno dei principali asset del Paese la filiera agro-alimentare vale oltre 538 miliardi di euro; il notro export è in crescita costante e il turismo enogatronomico è una leva di enorme impatto. Con l’UNESCO, l’Italia ottiene una tutela culturale che rafforza le filiere di qualità, aumenta la percezione di autenticità, apre nuove opportunità sui mercati internazionali.
Valore culturale e simbolico
La cucina italiana è riconosciuta come luogo di memoria, identità, comunità.
È un ponte tra generazioni e tra territori. Un codice che gli italiani nel mondo continuano a usare per riconoscersi.
Valore sociale
Il riconoscimento premia anche chi lavora ogni giorno per mantenerla viva: agricoltori, pescatori, ristoratori chef ecc.
È un tributo collettivo.
L’Italia diventa il modello mondiale di come una cucina può essere riconosciuta come bene culturale globale.
Un patrimonio che appartiene a chi lo costruisce ogni giorno
Il riconoscimento UNESCO non è solo una celebrazione del passato.
È un investimento sul futuro.
È un premio alle mani che impastano, ai territori che producono, alle imprese che innovano, ai ristoratori che custodiscono e reinventano, agli italiani nel mondo che portano con sé un pezzo di identità nazionale ogni volta che cucinano un piatto.
È un riconoscimento che dice:
la cucina italiana non è solo un’eccellenza. È una cultura. Ed è universale.




