il Made in Sicily incanta Expo: ponti d’arte tra Sicilia e Giappone

il Made in Sicily incanta Expo: ponti d’arte tra Sicilia e Giappone

·17/06/25·

Osaka, 16 giugno 2025 – Si è conclusa con grande successo la Settimana dedicata alla Regione Siciliana presso il Padiglione Italia all’Expo 2025 di Osaka. Un’iniziativa corale che ha visto la partecipazione congiunta di diversi Dipartimenti regionali – Attività produttive, Turismo, Beni culturali, Territorio e ambiente, Infrastrutture e mobilità, Affari extraregionali – per promuovere un’immagine autentica della Sicilia: radicata nella sua tradizione artigianale ma al tempo stesso aperta al dialogo e all’innovazione internazionale.

Tra i momenti più significativi, le Opere dedicata da il Made in Sicily all’incontro culturale Italia giappone: “En Wo Migado” – L’arte di diventare amici.
 En Wo Migado è una Testa di Moro realizzata dal maestro ceramista Domenico Boscia, esposta a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci in occasione della tappa di Tokyo, successivamente si è danneggiata. L’opera è stata restaurata tra il 2024 e il 2025 dall’artista giapponese Aya Oguma, secondo la tecnica del Kintsugi, diventando simbolo concreto dell’incontro tra la tradizione siciliana e la cultura orientale.

La presentazione si è svolta alla presenza del Commissario Aggiunto del Padiglione Italia, Elena Sgarbi, del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Osaka, Andrea Raos, dell’artista Aya Oguma, del maestro Domenico Boscia, e degli ideatori del progetto, Giovanni Callea e Davide Morici.

In occasione dell’inaugurazione, il Commissario Aggiunto Elena Sgarbi ha dichiarato quanto quest’opera Quest’opera rappresenta in modo concreto le possibilità di cooperazione tra il popolo giapponese e quello italiano, dimostrando come la cultura sia uno strumento potente di dialogo e riconciliazione.”

Il Direttore Andrea Raos ha sottolineato che questa opera è un ponte il tipo di ponte cuilavora giornalmente l’istituto di cultura italiano.

Nel corso della settimana è stata inoltre realizzata l’opera collettiva “Grani di Pace”, che ha coinvolto 999 partecipanti provenienti dal Giappone e da numerosi altri Paesi. Ciascun partecipante ha simbolicamente inserito un chicco di riso in ceramica, realizzato grazie alla collaborazione del maestro Domenico Boscia, contribuendo così alla costruzione di un’opera che rappresenta la pace come processo condiviso e responsabilità collettiva.

Il chicco numero 999 è stato inserito dal Commissario Generale del Padiglione Italia, Mario Vattani, recentemente nominato Ambasciatore d’Italia a Tokyo.
In una intervista pubblicata sui canali ufficiali del Padiglione Italia, Vattani ha espresso piena soddisfazione per come la Regione Siciliana ha interpretato e occupato gli spazi a propria disposizione durante la settimana appena conclusa, sottolineando la qualità delle proposte e l’impatto culturale ed emotivo generato dalle iniziative.

Tra i 999 firmatari del Libro della Pace, figurano anche nomi illustri: gli Assessori regionali Alessandro Aricò e Giusy Savarino, l’ex sindaco di Firenze e attuale Deputato Europeo Dario Nardella, e il celebre cantante siciliano Mario Biondi, a testimonianza del valore trasversale e simbolico del progetto. Ma la cifra del progetto è il coinvolgimento corale di 1000 persone provenienti da tutte le parti del mondo.

Nel mese di ottobre, a Palermo, l’artista Aya Oguma completerà l’opera con l’aggiunta dell’oro tra i chicchi di riso, secondo l’antica arte giapponese del Kintsugi.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con il Dipartimento degli Affari Extraregionali, mentre i costi sono stati sostenuti dalla Fondazione 𝐌𝐀𝐃𝐄 𝐈𝐍 𝐒𝐈𝐂𝐈𝐋𝐘 𝑴𝒖𝒔𝒆𝒖𝒎, che è anche titolare e proprietaria dell’opera.

Tutti i partecipanti all’opera firmano un libro rilegato a mano con filo rosso da Giuseppe Lo Cicero. La cui copertina è stata realizzata dall’artista Veronica Mancuso. Le foto di tutti i partecipanti sono state realizzate da Davide Gambino. 

 

 

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